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30/07/10

Rob parla di Remember Me e della fama con Glamour UK


D: "Cosa ti ha fatto accettare di partecipare ad un film come Remember Me: sei nella posizione di scegliere con quali registi lavorare e con quali no?"
R: "Più o meno. Ricevi alcune proposte e questa è arrivata prima che uscisse Twilight, ho letto il copione e ho deciso volevo fare un altro film prima che ciò avvenisse. Alla fine non è stato così, ma il copione di Remember Me era uno di quelli che avevo letto, in genere tutte le parti da protagonista maschile sono dei personaggi statici, ma Tyler non è un personaggio banale di cui sai tutto e non sai come andrà a finire la sua storia, questo ti dà molti più spunti su cui lavorare, lo rende un personaggio a tutto tondo. Non proviene da una realtà ovvia e non finisce in un modo ovvio.

Ci sono alcuni aspetti quando lavori in un film per cui devi fare certe cose e recitare in un certo modo e ti sembra che tutto ciò non ha senso. Penso che questo sia il motivo per cui è particolare se paragonato ad altri film, non ha le caratteristiche che ti aspetteresti da quel genere cinematografico".

D: "Con Remember me ci sono stati alcuni aspetti del personaggio in cui ti potevi riconoscere ? Lui è un ragazzo a cui piace fare le cose da solo e a modo suo…"

R: Si, mi sono riconosciuto sotto molti aspetti, ho visto da subito che eravamo molto simili e ho provato ad adattarlo per renderlo ancora più simile, ma quando ho cercato di farlo è diventato quasi una “persona fittizia”. Credo ci siano momenti in cui, soprattutto durante l’adolescenza, pensi di dover diventare del tutto indipendente, vuoi crearti la tua identità e cose di questo genere, voglio dire, arrivi a 20 anni e accetti di far parte del mondo e non vuoi allontanarti più da certe cose, ho vissuto anche io questa fase quando avevo quell’età.

D: "Ti sei mai difeso da solo a tal punto da scontrarti con le autorità, come succede a Tyler?"

R: "Lo so, quello è uno degli aspetti che mi è piaciuto di più; ci sono alcune scene che sono quasi come delle mie fantasie. E’ stata una cosa abbastanza gratificante, anche per il modo in cui fa a botte. Nel copione c’era scritto “fa a botte come un pitbull” e io ho pensato “si, voglio fare a botte come un pitbull!”

D: "Eri intimidito al fatto di conoscere Pierce per com’è nella vita reale?"

R: "L’ho incontrato a cena poco prima che iniziassimo a girare. E’ davvero una persona simpatica. E’ sempre garbato e ha un ottimo portamento. Fa delle cose divertenti come quando siamo andati in un ristorante e c’erano delle persone che lo guardavano, era un lussuoso ristorante francese e c’erano un sacco di persone che avevano l’aspetto da vecchi banchieri, ovviamente non avevano idea di chi fossi e stavano chiaramente guardando lui mentre facevano delle battutine, allora lui si è alzato è andato al loro tavolo e si è presentato a tutti, ho capito che a queste persone lui piaceva, non so cosa gli abbia detto, ma mi ha presentato a tutti come suo figlio (risata)".

D: "Questo ruolo ti sembra diverso da tutti gli altri che hai interpretato?"

R: "Si, alcune cose sono chiaramente diverse, ho potuto improvvisare di più rispetto ai film della saga. Il fatto è che in Twilight ci sono poche cose che puoi aggiungere al personaggio, mentre con Tyler è stato come interpretare per la prima volta un ragazzo normale, senza caratteristiche “soprannaturali” in un particolare periodo storico, né una persona che si sente inadeguata a livello sociale. E’ semplicemente un ragazzo normale senza particolari problemi ed è stato divertente interpretarlo".

D: Come giudichi il rapporto di Tyler con Caroline, in un certo senso hanno bisogno l’uno dell’altra, non è così ?

R: "Si, ma al tempo stesso lei è una specie di “chiave” o qualcosa del genere. Non è che loro si incontrano e tutto cambia nelle loro vite. Non dico che la vita delle persone cambia completamente, ma il fatto di avere un paio di giorni o di minuti di felicità, può migliorare la tua vita e di questo ne devi essere consapevole, devi fare in modo che tutti riescano a capire e ad apprezzare questa cosa".

D: Quando girerai l’ultimo film di Twilight ?

R: "Credo che inizierò Breaking dawn alla fine di quest’anno, ma non so ancora precisamente quando".

D: "Qual è il miglior travestimento per poter camminare senza farsi notare in Oxford Street?"

R: Mordersi le unghie funziona! In realtà ero in HMV a Oxford Street il giorno della vigilia di Natale e stavo comprando dei regali, nessuno mi ha notato nonostante ci fossero poster di Twilight e New Moon dappertutto. Erano anni che non mi succedeva una cosa del genere, penso che la gente a Londra sia diversa.

D: Come gestisci la fama?

R: "Cerco di continuare a lavorare. Anche Leonardo DiCaprio 10 anni fa parlava del fatto di poter fare una pausa e fuggire da tutto, ma non credo che ora una cosa del genere sia possibile. Penso che tu debba sfruttare al meglio la tua carriera e allo stesso tempo stare alla larga da certe cose, la penso così soprattutto per il fatto che tutto ciò che circonda Twilight è un universo enorme".

D: "E’ un peso per te ma allo stesso tempo ti dà delle opportunità?"

R: "Apre alcune porte e ne chiude altre, come ogni cosa del resto. Puoi dire “se non fossi famoso nessuno mi giudicherebbe”, ma allo stesso tempo nessuno si interesserebbe a te (risata). E’ uno strano modo di bilanciare le due cose e la maggior parte del tempo stai solo cercando di capire cosa dovresti fare, quindi credo di aver scelto certi copioni perché mi sembravano buoni".

D: "I fans di Twilight hanno reso difficili le riprese di Remember me a New York?"

R: "A dire la verità i fan sono stati adorabili. Anche quando erano in molti e gli dicevano “Per favore mettetevi lì e aspettate”, ma i paparazzi erano incredibili. Sono degli sciacalli".

D: "Hai detto che non chiederesti mai ad una ragazza di uscire nel modo in cui lo fa Tyler. E’ più difficile ora che sei famoso?"

R: "Immagino di si. Sono più consapevole perché non puoi permetterti di fallire. Hai anche paura che possa andare bene, quindi sai, fai più attenzione…"

D: "In che modo il successo ha cambiato le cose?"

R: "Sono cambiate di più in America. Ho sempre pensato che sarebbe stato così. Sono tornato lo scorso Natale ed ero…una persona come un’altra. Ho sempre pensato che prima o poi questa cosa sarebbe cambiata anche a Londra, ma finora non è successo. Le persone non vogliono tutti le stesse cose, ma in America credo sia diverso".

Fonte: Robert Pattinson Life http://www.robpattinson.blogspot.com/

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